Romania
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ROMANIA
Il Mercato del VINO in ROMANIA
Report 2024
Formato: PDF
Prezzo: Euro 40
Codice prodotto: ROM24REP
Pagine: 76
Stato: disponibile
Indice: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato del vino: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di vino - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di vino e bevande alcoliche - Tariffe e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita del vino - Catene della Gdo (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Formazione dei prezzi - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato rumeno - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.
Il Mercato del VINO in ROMANIA
Database 2024
Formato: Excel
Prezzo: Euro 40
Codice prodotto: ROM24DB
Numero riferimenti: 145
Stato: disponibile
Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della Gdo (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana
Il MERCATO del VINO in ROMANIA Report + Database a soli Euro 64
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IL MERCATO DEL VINO IN ROMANIA
(Breve introduzione)
La Romania è un paese con circa 20 milioni di abitanti che dal 2007 è entrata a far parte dell’Unione Europea ma resta fuori dall’area Euro.
La produzione vinicola nel paese ha tradizioni antichissime, che risalgono all’epoca della dominazione romana. La Romania è un grande produttore, il quarto a livello europeo per ciò che riguarda la superficie vitata, il quinto per quantità di uva prodotta e il sesto per produzione totale di vino. La produzione annua si aggira sui 500 milioni di litri.
La qualità dei vini rumeni non è eccelsa anche se sta migliorando. In passato, all’epoca del regime comunista, la Romania esportava i propri vini nell’area del Comecon, nei paesi della cosiddetta area socialista, Unione Sovietica per prima. Il principale vantaggio competitivo che hanno i vini rumeni è il loro costo molto basso.
Attualmente la produzione nazionale è destinata prevalentemente al mercato interno e solo piccole percentuali, attorno al 4% vengono esportate. I principali mercati di esportazione sono la Germania, l’Olanda, Il Regno Unito, la Spagna e gli Stati Uniti.
Il settore produttivo rumeno è ancora molto frammentato anche se sono in corso processi di consolidamento che stanno portando alla creazione di nuovi gruppi con una maggiore capacità sia produttiva che commerciale. Ci sono 5-6 grandi produttori che, da soli, controllano il 38% della produzione, il resto è parcellizzato tra moltissimi piccoli produttori.
Il settore vitivinicolo comunque sta subendo forti trasformazioni potendo anche contare su notevoli aiuti da parte della PAC la Politica agricola comunitaria.
Per ciò che riguarda le importazioni un 41% (in volume) è costituito da vini sfusi, un 17% da spumanti e solo il restante 42% è costituito da vini imbottigliati e solo il 7% del vino imbottigliato che si vende nel paese è vino d’importazione.
I principali paesi d’importazione, erano nel 2019, in ordine di importanza, in valore: Moldavia, Italia, Francia, Germania, Ungheria e a seguire gli altri.
La Romania è comunque uno dei paesi più poveri dell’Unione Europea, con un reddito pro capite attorno a 11.000 Euro, quindi, la gran parte dei rumeni, consuma vini nazionali che hanno prezzi molto bassi semplicemente perché non può permettersi altri prodotti più cari. La situazione economica del paese e della gran parte della popolazione riduce fortemente le possibilità di esportare vini di una certa qualità e di un certo prezzo. Il mercato dei vini d’importazione pertanto è piuttosto limitato.
Questo fatto spiega perché una parte consistente di importazioni riguardi non vini imbottigliati ma sfusi.
Si aggiungano poi le difficoltà logistiche e gli alti margini degli intermediari che mantengono i prezzi dei vini importati piuttosto elevati. Un’altra difficoltà, per ciò che riguarda le importazioni è una situazione piuttosto confusa nella quale gli importatori principali sono anche importanti produttori locali che si sono dotati di una loro rete commerciale oppure operano un po’ in tutti i canali senza una specializzazione particolare.
Il potere d’acquisto dei rumeni e soprattutto della classe media, si è ridotto negli ultimi anni a causa degli effetti della crisi internazionale influenzando anche i consumi di vino.
Nonostante ciò i rumeni sono dei discreti consumatori di vino, all’incirca 26 litri pro capite all’anno. Tuttavia le statistiche ufficiali su questo dato sono abbastanza “ballerine” in quanto c’è una oggettiva difficoltà a calcolare il vino prodotto per autoconsumo familiare (il cosiddetto consumo informale), pratica molto diffusa nelle campagne rumene, che non rientra nelle rilevazioni statistiche.
Per ciò che riguarda i consumi il 60% circa sono vini bianchi, il 4% rosati e la parte restante vini rossi.
Uno degli effetti della crisi è stato un calo delle vendite di vino nel settore Horeca, dove i ricarichi sono ovviamente più alti e dove il prezzo di una bottiglia di vino è più elevato rispetto ad altri canali commerciali.
Nella GDO (Grande distribuzione organizzata), quindi nei supermercati, prevalgono le vendite di vini a prezzi medio-bassi.
Cominciano a svilupparsi anche i negozi specializzati (enoteche, vinoteche) e la vendita online.
Le prospettive per ciò che riguarda il mercato rumeno sono comunque moderatamente ottimiste. Il consumatore medio consuma vino bianco, dolce, a basso prezzo, perché è abituato a quel genere di prodotto e perché sinora ha potuto permettersi solo quel genere di vini. Il paese ha un buon potenziale di crescita e solo la crescita potrà portare a un ulteriore sviluppo del mercato del vino importato. I redditi medi sono ancora bassi ma l’economia del paese cresce. Ci sono comunque ancora diverse criticità: il quadro giuridico è ancora incerto, c’è molta burocrazia e corruzione, l’arretratezza del sistema infrastrutturale rende difficile e costosa la distribuzione dei prodotti.
Non esistono invece particolari barriere tariffarie e non tariffarie al commercio di vini dopo l’entrata del paese nella UE.
La Romania poi è diventata interessante anche come paese di investimento per produttori occidentali: il paese dal 2007 è entrato a far parte dell’Unione Europea e può usufruire di numerosi fondi europei per lo sviluppo agricolo, i terreni, soprattutto in certe aree sono molto fertili, il costo dei terreni agricoli e anche quello della manodopera sono ancora piuttosto bassi. Questo insieme di fattori ha, da un lato attirato l’attenzione di investitori esteri sul mercato vitivinicolo, tanto è vero che alcuni gruppi stranieri, anche italiani, hanno acquistato terreni nel paese e stimolato i produttori locali che vedono la possibilità di sviluppare il settore migliorando la qualità dei prodotti offerti.
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