Norvegia
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NORVEGIA
Il Mercato del VINO in NORVEGIA
Report 2024
Formato: PDF
Prezzo: Euro 45
Codice prodotto: NOR24REP
Pagine: 84
Stato: disponibile
Indice: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato del vino: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di vino - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di vino e bevande alcoliche - Tariffe e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita del vino - Catene della Gdo (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Formazione dei prezzi - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato norvegese - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.
Il Mercato del VINO in NORVEGIA
Database 2024
Formato: Excel
Prezzo: Euro 40
Codice prodotto: NOR24DB
Numero riferimenti: 150
Stato: disponibile
Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della Gdo (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana
Il MERCATO del VINO in NORVEGIA Report + Database a soli Euro 68
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IL MERCATO DEL VINO IN NORVEGIA
(Breve introduzione)
La Norvegia non fa parte dell’Unione Europea ma aderisce all’EFTA, è un piccolo paese con poco più di 5,4 milioni di abitanti, ma è una delle nazioni più ricche del pianeta. I norvegesi hanno un reddito medio pro capite tra i più alti al mondo, circa 69.000 Euro annui in termini nominali. L’economia è florida anche grazie allo sfruttamento di enormi giacimenti petroliferi e cresce di quasi il 2% l’anno. Tra l’altro il benessere è diffuso in tutta la popolazione, è infatti uno dei paesi al mondo con il più basso indice di diseguaglianze sociali.
Il risvolto negativo di questa ricchezza diffusa è il fatto di essere uno dei paesi più cari del mondo e in Europa è il paese dove il costo delle bevande alcoliche per i consumatori è il più elevato in assoluto.
Il mercato norvegese del vino è basato in sostanza sul vino importato essendo quasi inesistente la produzione locale.
Altra caratteristica particolare è rappresentata dal fatto che in Norvegia, come in altri paesi scandinavi, l’importazione e la commercializzazione di bevande alcoliche, vino compreso, è fortemente regolamentata e direttamente controllata da organismi statali. La ragione storica di questa situazione è che l’alcolismo è un grave problema sociale a diffusione endemica e quindi è stato creato un regime normativo restrittivo per arginare questo fenomeno. Esiste una sorta di monopolio statale che si chiama Vinmonopolet che controlla di fatto l’80% del mercato. L’importazione di vino è liberalizzata ma per poter importare occorre avere un’apposita licenza rilasciata da questo organismo pubblico.
Vinmonopolet inoltre gestisce, in regime di monopolio, anche i negozi specializzati per la vendita al dettaglio di bevande alcoliche, circa 300 in tutto il paese, nei quali si concentra l’86% della vendita di vino in Norvegia. Il restante 14% trova sbocco nel canale Horeca e nei duty free aeroportuali.
Il mercato del vino, che si è sviluppato sostanzialmente negli ultimi 30 anni, continua, nonostante le restrizioni, a crescere, anche perché i consumatori norvegesi tendono a sostituire il consumo di altre bevande alcoliche come birra e liquori con quello di vino, considerato una bevanda più salutare.
Nel 2019 la Norvegia ha importato circa 87 milioni di litri di vino per un valore di circa 384 milioni di Euro. Le importazioni e i consumi sono in costante crescita e si prevedono ulteriori aumenti nei prossimi anni.
Per quel che riguarda le tipologie di vini venduti il 66% del mercato è costituito da vini rossi, il 26% da bianchi, il 5% da spumanti, il resto da rosati.
I norvegesi hanno una preferenza marcata per i vini europei che rappresentano l’87% del mercato e solo un 13% proviene dai cosiddetti paesi del Nuovo Mondo (Australia, Nuova Zelanda, Cile, Sudafrica, Stati Uniti, ecc.).
L’Italia era, nel 2019, il primo paese esportatore, con una quota di mercato, in volume, di oltre il 30%, seguita da Francia (21%), Spagna (10%), Germania (8%), e a seguire tutti gli altri.
I due terzi dell’export di vini italiani riguarda vini rossi. Nel segmento dei vini spumanti, in costante espansione sul mercato norvegese negli ultimi anni, l’Italia raggiungeva nel 2019 una quota di mercato del 46% in volume con risultati eccezionali per il Prosecco.
Non si applicano tariffe particolari sul vino importato ma ci sono numerose imposte che gravano sul prodotto e ne moltiplicano il prezzo al consumatore.
Per ciò che riguarda confezioni, imballaggi, ed etichettature valgono le stesse normative dell’Unione Europea.
La pubblicità del vino sia diretta sui mass media, che indiretta anche con altre modalità, è proibita.
I prezzi del vino tra i vari tipi di imposizione fiscale, margini di intermediazione e costi di distribuzione che, per la particolare conformazione geografica del territorio norvegese sono molto elevati, normalmente moltiplicano per 5 quello che è il prezzo alla dogana di un qualsiasi vino importato. Nel settore Horeca poi il moltiplicatore è ancora più elevato, è quasi impossibile trovare in questo canale commerciale una bottiglia di vino che costi meno di 35-40 Euro!
Come accade in tutti i regimi di “proibizionismo” il porre limitazioni e regolamentazioni rigide sul consumo di alcolici favorisce la nascita di un “mercato nero” delle bevande alcoliche, vino compreso. Secondo studi e analisi fatti dalle stesse autorità norvegesi questo mercato parallelo rappresenta una quota ulteriore del 25-30% rispetto al mercato ufficiale.
L’unico modo per vendere un vino in Norvegia comunque è quello di passare attraverso gli importatori che hanno ottenuto l’apposita licenza di Vinmonopolet e che a loro volta venderanno il vino attraverso i canali del monopolista pubblico. Nel settore Horeca, che rappresenta comunque una parte minima del mercato, hotel, locali e ristoranti possono in realtà importare direttamente, quando hanno la licenza per la vendita di alcolici, ma la maggior parte preferiscono, per ragioni di comodità, passare attraverso un importatore.
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