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REGNO UNITO

 

Regno Unito vino reportIl Mercato del VINO nel REGNO UNITO
Report 2024


Formato: PDF
Prezzo: Euro 55
Codice prodotto: REU24REP
Pagine: 189
Stato: disponibile

Indice: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato del vino: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di vino - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di vino e bevande alcoliche  - Tariffe e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita del vino - Catene della Gdo (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Formazione dei prezzi  - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato inglese - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.

 

 

 Regno Unito vino databaseIl Mercato del VINO nel REGNO UNITO
Database 2024

Formato: Excel
Prezzo: Euro 55
Codice prodotto: REU24DB
Numero riferimenti: 777
Stato: disponibile

Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della Gdo (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana

 

 

 

 

Il MERCATO del VINO nel REGNO UNITO  Report + Database a soli Euro 88
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IL MERCATO DEL VINO IN REGNO UNITO
(Breve introduzione)

 

Il Regno Unito con la Brexit, dopo un referendum popolare svoltosi nel 2016, è uscito dall’Unione Europea. Dopo una fase di incertezza con il rischio di una cosiddetta “hard Brexit” nel 2020 è stato trovato un accordo con la definizione concordata di tutte le questioni normative, doganali e fiscali.
Il Regno Unito è comunque uno dei più importanti paesi europei con più di 68 milioni di abitanti e un reddito pro capite attorno ai 40.000 Euro.
Il mercato del vino nel Regno Unito è molto sviluppato, il paese è uno dei maggiori importatori di vino a livello internazionale. Il Regno Unito è fondamentale per i vini italiani, risulta infatti essere il terzo mercato d’esportazione per i nostri vini, se calcoliamo i dati in volume e il secondo se li calcoliamo in valore. L’Italia, esporta vini verso il Regno Unito per un importo che supera i 750 milioni di euro all’anno.
Gli inglesi stanno cambiando le loro abitudini di consumo per ciò che riguarda gli alcolici bevendo sempre meno birra e sempre più vino. La birra resta, comunque, la bevanda alcolica più consumata con una quota di mercato complessiva del 38%, ma i consumi sono in calo, segue il vino con una quota del 28%, infine liquori e distillati 26%, sidro 8%.
Il mercato britannico consuma circa un miliardo e mezzo di litri di vino all’anno, il consumo pro capite è poco inferiore ai 24 litri annui.
Esiste anche una piccola produzione locale, all’incirca 2 milioni e mezzo di litri,  il 90% costituita da vini bianchi, il 9% da vini rossi e solo l’1% da vini rosati.
Tuttavia il mercato del vino nel Regno Unito è costituito sostanzialmente  dalle importazioni.
Esiste anche un flusso di esportazioni, si tratta in gran parte di vini prodotti in altri paesi, importati sfusi, imbottigliati e riesportati con marchi commerciali britannici. I principali paesi di destinazione sono: Hong Kong, Stati Uniti, Singapore, Francia, Paesi Bassi, Irlanda. Hong Kong da sola rappresenta il 30% delle esportazioni.
I principali paesi da cui si importa vino sono, in volume, in ordine decrescente di importanza: Italia, Australia, Francia, Spagna, Cile, Stati Uniti, Sudafrica, Nuova Zelanda, Argentina, Portogallo.
I vini del Nuovo Mondo si sono conquistati una posizione di grande rilevanza sul mercato britannico anche in virtù dei rapporti storici esistenti tra alcuni di questi paesi (Australia, Stati, Uniti, Sudafrica) e il Regno Unito. Questi vini, negli ultimi dieci anni, hanno visto incrementare consistentemente la propria quota di mercato (ormai arrivata al 59%).
Il mercato è piuttosto saturo ed è difficile che ci possano essere ulteriori crescite nei prossimi anni. Anzi, negli ultimi anni ha visto ridursi leggermente i volumi mentre è cresciuto leggermente in termini di valore, il che significa uno spostamento dei consumi verso i vini di maggior qualità e di prezzo più elevato.
Si tratta di un mercato maturo e molto competitivo. Gli inglesi sono un popolo cosmopolita, molto aperto alla conoscenza di altre culture e tradizioni. Negli ultimi vent’anni le cucine mediterranee e, soprattutto quella italiana, hanno conosciuto un crescente successo e quindi anche il vino italiano ha visto crescere le sue vendite. Milioni di turisti inglesi trascorrono le loro vacanze nei paesi del Sud Europa, Italia compresa e apprezzano sempre più l’italian style anche per ciò che riguarda l’enogastronomia. La presenza diffusa di ristoranti di cucina italiana e di operatori, anche nel settore della distribuzione commerciale (importatori, grossisti, distributori), di origine italiana, in un paese dove comunque risiede una numerosa colonia di nostri connazionali, ha consentito ai produttori italiani di sviluppare molto questo mercato.
Circa il 70% della popolazione adulta britannica consuma più o meno abitualmente vino. Gli inglesi preferiscono i vini bianchi: 46% del venduto, mentre i rossi rappresentano il 42% del mercato e i rosati il 12%.
Altra caratteristica del mercato britannico è che le donne consumano più vino degli uomini che invece prediligono di più la birra. Le donne hanno una preferenza più spiccata per i vini bianchi e rosati. Inoltre i consumi di vino sono superiori nelle classi di età più avanzate rispetto a quelle più giovani.
Altra tendenza di lungo periodo è l’aumento costante del consumo di vini frizzanti e di spumanti.
La tassazione sui vini nel Regno Unito è molto elevata, anzi una delle più elevate all’interno dell’Unione Europea, si avvicina a quella esistente nei paesi scandinavi. Su una bottiglia di vino, in media il 55% del prezzo al consumatore finisce in tasse!
Circa il 18% del vino si vende nel settore HoReCa e questo è il canale commerciale dove i vini italiani sono meglio posizionati.
Il principale canale di vendita dei vini restano comunque  le catene della GDO (Grande distribuzione organizzata). I gruppi della GDO solitamente acquistano direttamente dai produttori in modo da eliminare alcuni passaggi commerciali riuscendo quindi a  ridurre i prezzi.  Nella GDO sta crescendo lo spazio delle private label, i marchi commerciali delle stesse catene.
La concorrenza per entrare sia nelle catene della GDO, sia nel settore HoReCa è molto forte ed agguerrita.
Stanno crescendo molto anche le vendite via internet di vini che ormai rappresentano l’11% del venduto totale, anche se va tenuto presente che una parte di quelle che vengono, dai dati statistici, classificate come vendite on-line, in realtà  rientrano tra le vendite a domicilio delle catene di supermercati.

 

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