Egitto
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EGITTO
IL MERCATO DEL VINO IN EGITTO
(Breve introduzione)
L’Egitto è la più grande nazione del Nord Africa con quasi 85 milioni di abitanti, il 90% dei quali di religione musulmana. Paese chiave negli equilibri strategici di tutta l’area medio-orientale, ha attraversato negli ultimi anni una fase di forti turbolenze politiche che hanno portato prima alla caduta del regime di Mubarak, poi all’arrivo al potere dei Fratelli Musulmani, un movimento islamico radicale e, successivamente, ad un colpo di stato militare che ha riportato l’esercito alla guida politica del paese. Le convulsioni politiche hanno pesato ovviamente anche sull’economia indebolendola e facendo crollare soprattutto il settore turistico che è uno dei pilastri dell’economia egiziana.
La viticoltura era conosciuta in Egitto sin dal tempo dei Faraoni, durante la dominazione romana l’Egitto esportava vino verso l’Italia. Con la conquista musulmana la produzione del vino fu proibita. Nel XIX secolo imprenditori di origine greca rianimarono il settore vitivinicolo egiziano fino alla metà del Novecento. Dopo l’arrivo al potere di Nasser e le sue nazionalizzazioni che colpirono anche il settore agricolo, la produzione vitivinicola crollò. Dalla fine degli anni Novanta il settore è stato privatizzato e sono comparsi alcuni produttori locali, soprattutto nei dintorni di Alessandria d’Egitto, che, tra mille problemi e difficoltà, cercano di portare avanti le loro produzioni.
Le convulsioni politico-religiose degli ultimi tempi hanno creato diversi problemi al mercato del vino in Egitto, con l’introduzione di divieti e restrizioni, in connessione con l’avvicinarsi al potere delle organizzazioni islamiche e con il tentativo delle autorità di governo di ingraziarsi l’opinione pubblica più integralista colpendo anche un settore come quello del vino. In realtà in Egitto i principali consumatori di vino sono i turisti stranieri. Il paese ha notevoli risorse turistiche: dalle vestigia dell’antica civiltà egizia sino ai resort sul Mar Rosso, nella celebre zona di Sharm El Sheik, al Sinai. L’instabilità politica di questi ultimi anni e fenomeni cruenti di terrorismo islamista hanno nuociuto gravemente anche al settore turistico, che rappresenta il 10% del PIL del paese, portando a una consistente diminuzione dei flussi.
Per ciò che riguarda il mercato del vino in Egitto risulta molto complicato anche riuscire a recuperare dati, statistiche ed informazioni attendibili.
La produzione di vino in Egitto è molto piccola, ammonta a 26 milioni di litri all’anno mentre i consumi totali ammontano a 43 milioni di litri, la differenza tra consumi e produzione è coperta dalle importaizoni. I consumi per abitante sono bassissimi 0,1 litri annui.
Ci sono molte barriere tariffarie e non che ostacolano l’esportazione di vino verso l’Egitto. Esistono un’infinità di divieti relativi al vino e più in generale al consumo di bevande alcoliche.
La gran parte dei vini importati si dirigono verso il settore turistico quindi il canale di distribuzione privilegiato è il canale HoReCa (Hotel, Restaurant & Catering), e anche la gran parte (l’85% circa) della piccola produzione locale viene venduta ai turisti stranieri.
C’è da tener presente comunque che un 10% della popolazione egiziana è formata da cristiani copti che possono consumare alcolici. Il vino comunque è un prodotto di lusso, gravato da una fortissima imposizione fiscale e quindi anche tra i copti, considerando che il reddito medio in Egitto è piuttosto basso, il consumo di vino non è molto diffuso.
Le prospettive del mercato del vino dipendono innanzittutto da variabili politico-religiose, l’influenza maggiore o minore dei movimenti islamisti, la ripresa del settore turistico e la ripresa più generale dell’economia egiziana.