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ISRAELE
Il Mercato del VINO in ISRAELE
Report 2024
Formato: PDF
Prezzo: Euro 40
Codice prodotto: ISR24REP
Pagine: 83
Stato: disponibile
Indice: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato del vino: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di vino - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di vino e bevande alcoliche - Tariffe e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita del vino - Catene della Gdo (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Formazione dei prezzi - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato israeliano - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.
Il Mercato del VINO in ISRAELE
Database 2024
Formato: Excel
Prezzo: Euro 30
Codice prodotto: ISR24DB
Numero riferimenti: 61
Stato: disponibile
Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della Gdo (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana
Il MERCATO del VINO in ISRAELE Report + Database a soli Euro 56
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IL MERCATO DEL VINO IN ISRAELE
(Breve introduzione)
Israele ha poco più di nove milioni di abitanti, di questi un 20% circa sono però arabi, il resto ebrei. L’economia israeliana è molto diversificata, orientata all’export e molto forte nei settori high tech anche se il paese è penalizzato dalla sua posizione geografica e dalla necessità, per la sua particolare storia, di mantenere livelli elevati di spese militari e una mobilitazione permanente che, periodicamente, sfocia in conflitti di varia intensità con i vicini arabi. Il reddito pro capite è simile a quello dei paesi dell’Europa occidentale.
Israele per quanto sia un paese mediterraneo non ha tradizioni vitivinicole. Il settore si è sostanzialmente sviluppato negli ultimi 30 anni con una costante espansione delle superfici vitate e anche della produzione vinicola.
Gli israeliani in generale non sono, comunque, grandi consumatori di bevande alcoliche e questo fatto si riflette anche sul consumo di vini che non è alto, si situa a circa 3,9 litri pro capite annui.
Ci sono attualmente più di 7.000 ettari vitati in Israele con alcune centinaia di produttori locali, molti sono piccole aziende a conduzione familiare mentre le prime dieci fanno il 90% della produzione. Le aree di produzione sono nelle regioni di Samson (dalla pianura costiera centrale di Dan ai monti della Giudea), nella Samaria (Monte Carmel e Sharon), nella Galilea (tutto il territorio al confine con il Libano), sulle alture del Golan (al confine con la Siria) e nel Negev.
La caratteristica principale del mercato israeliano è la presenza del cosiddetto vino kosher. Le norme religiose prevedono infatti che per gli ebrei il vino è consentito, anzi in alcune feste è addirittura prescritto, a condizione che sia stato prodotto seguendo le regole religiose sotto la supervisione di un rabbino. Non è obbligatorio per il vino venduto in Israele avere il certificato del Rabbinato che lo definisca vino kosher, quindi anche il vino non kosher può essere liberamente venduto. Si tenga presente però che l’85% del vino venduto e consumato in Israele e tutta la produzione nazionale è kosher. Si tenga presente che il 50% della popolazione israeliana consuma soltanto alimenti kosher e anche la popolazione arabo-israeliana di religione musulmana propende per questi prodotti che sono simili ai prodotti halal (quelli che si attengono alle norme prescritte dalla religione islamica).
Israele, nel 2019, risultava essere un esportare netto di vino, a fronte di importazioni pari a poco meno di 10 milioni di litri, si sono esportati più di 44 milioni di litri. La ragione è che da Israele si esporta vino kosher che viene venduto quindi alle comunità israelitiche presenti in tutto il mondo e infatti i paesi di destinazione di questo export sono quelli dove risiedono le maggiori comunità ebraiche, in ordine di importanza: Stati Uniti (65% dell’export), Francia (6%), Regno Unito (6%), Polonia (3%) Canada (2%), Belgio (3%), e a seguire tutti gli altri.
Per quel che riguarda invece l’export verso Israele il primo fornitore, nel 2019, era la Francia (quota di mercato del 31%), seguita da Italia (20%), Germania (16%), Spagna (9%), e a seguire tutti gli altri. Gli accordi commerciali tra il paese e l’Unione Europea, con conseguente riduzione delle tariffe doganali sui vini, hanno contribuito, negli ultimi anni, a far crescere l’export dai paesi europei.
Il 70% del vino venduto in Israele si vende nell’area metropolitana di Tel Aviv, quella che viene chiamata la Grande Tel Aviv, che è la città più cosmopolita del paese. Il 70% dei vini consumati in Israele sono rossi, il 20% sono bianchi, il 7% sono spumanti, il 3% di altro genere.
Ultimamente gli israeliani hanno modificato i loro gusti, negli anni passati erano molto apprezzati i vini dolci e anche la produzione nazionale per l’80% era concentrata su vini di questo tipo, oggi invece si preferiscono i vini secchi e sono molto di moda gli spumanti a cominciare dal Prosecco italiano.
Il mercato del vino in Israele è piccolo, molto competitivo e reso più complicato dal problema della certificazione kosher è tuttavia in crescita costante e si prevede che crescerà ulteriormente nei prossimi anni.
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