Tailandia
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- Categoria: Asia
TAILANDIA
Il Mercato del VINO in TAILANDIA
Report 2024
Formato: PDF
Prezzo: Euro 40
Codice prodotto: TAI24REP
Pagine: 73
Stato: disponibile
Indice: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato del vino: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di vino - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di vino e bevande alcoliche - Tariffe e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita del vino - Catene della Gdo (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Formazione dei prezzi - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato tailandese - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.
Il Mercato del VINO in TAILANDIA
Database 2024
Formato: Excel
Prezzo: Euro 40
Codice prodotto: TAI24DB
Numero riferimenti: 115
Stato: disponibile
Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della Gdo (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana
Il MERCATO del VINO in TAILANDIA Report + Database a soli Euro 64
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IL MERCATO DEL VINO IN TAILANDIA
(Breve introduzione)
La Tailandia ha circa 70 milioni di abitanti, un’economia molto aperta e dinamica che cresce a ritmi del 3% ma il Pil per abitante è ancora piuttosto basso sui 6.500 Euro annui.
È uno dei mercati emergenti in Asia per il vino, un prodotto ancora nuovo, ma il cui consumo cresce costantemente di anno in anno a ritmi del 5-6%. Un numero crescente di locali e di ristoranti propongono vino, ma i consumi sono ancora molto bassi circa 0,2 litri per abitante. Per ciò che riguarda i consumi totali di alcolici nel paese il 73% si rivolge a bevande tradizionali, il 24% alla birra e solo il 3% al vino. Si calcola che ancora soltanto un 10% della popolazione tailandese consumi vino.
C’è anche una piccola produzione locale con una decina di produttori ma, per dimensioni, assolutamente marginale, per cui il mercato è costituito tutto da importazioni. Nel 2019 si sono importati vini per un valore di circa 53 milioni di Euro all’anno e, in volume, per circa 15 milioni di litri.
L’Australia era nel 2019, il primo esportatore con una quota di mercato del 33% in volume, seguita da Cile, Francia, Italia, Sudafrica e Stati Uniti. L’Australia e il Cile sono favoriti da accordi di libero scambio esistenti tra i due paesi e la Tailandia, i vini italiani sono favoriti dalla presenza di numerosi ristoranti di cucina nostrana.
Si consumano per il 79% vini rossi, per il 20% vini bianchi, per l’1% vini rosati.
Per ciò che riguarda la distribuzione commerciale, il 60% del vino si vende nel settore Horeca, favorito anche dai consistenti flussi turistici, circa 30 milioni di presenze annue.
Il vino in Tailandia gode di un’ottima immagine e percezione tra i consumatori, viene considerato benefico per la salute e un prodotto di un certo prestigio, una bevanda raffinata, inoltre la quasi totalità della popolazione è di religione buddista e non esistono precetti religiosi contrari al consumo di alcolici, per cui tutti gli studi convergono verso un ulteriore sviluppo del mercato.
Tuttavia la situazione non è così rosea come può sembrare. Esiste innanzitutto una tassazione molto elevata sui vini che ne moltiplica il prezzo all’importazione di 3-4 volte! Il vino quindi è un prodotto molto caro, è difficile trovare un vino di media qualità a un prezzo inferiore ai 12-15 Euro in un paese dove il reddito medio è di 6.500 Euro l’anno.
Esistono poi tutta una serie di barriere non tariffarie, come, per esempio, l’obbligo per gli importatori di ottenere una apposita licenza per vendere bevande alcoliche, infine il Ministero della salute per scoraggiare comunque il consumo di alcolici, ha posto tutta una serie di restrizioni come limiti alla pubblicità e un’età minima per poter acquistare alcolici a vent’anni. Ovviamente tutte queste limitazioni frenano l’ulteriore sviluppo di quel mercato.
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