Vietnam
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- Categoria: Asia
VIETNAM
Il Mercato del VINO in VIETNAM
Report 2024
Formato: PDF
Prezzo: Euro 42
Codice prodotto: VIE24REP
Pagine: 72
Stato: disponibile
Indice: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato del vino: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di vino - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di vino e bevande alcoliche - Tariffe e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita del vino - Catene della Gdo (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Formazione dei prezzi - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato vietnamita - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.
Il Mercato del VINO in VIETNAM
Database 2024
Formato: Excel
Prezzo: Euro 38
Codice prodotto: VIE24DB
Numero riferimenti: 77
Stato: disponibile
Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della Gdo (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana
Il MERCATO del VINO in VIETNAM Report + Database a soli Euro 64
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IL MERCATO DEL VINO IN VIETNAM
(Breve introduzione)
Il Vietnam ha più di 98 milioni di abitanti, il PIL pro capite è ancora basso, attorno ai 3.200 Euro annui, ma cresce a ritmi superiori al 5%.
Il Vietnam è interessante perché nonostante il mercato del vino, in termini di numeri, in rapporto alla popolazione, sia ancora piccolo, la impetuosa crescita economica del paese sta facendo emergere una classe media che ha livelli di reddito elevati e che assume sempre più modelli di consumo di tipo occidentale. Questo fatto ha portato, negli ultimi 20 anni, a una crescita notevole anche del mercato del vino.
In Vietnam esiste una piccola produzione autoctona di vino, concentrata nella regione di Dalat sugli altopiani centrali, iniziata da una quindicina d’anni, con una produzione di poco superiore ai 12 milioni di litri annui con risultati oggettivamente modesti.
In sostanza il mercato del vino è costituito da importazioni che ammontavano, nel 2019, a circa 178 milioni di Euro l’anno. Il consumo del vino continua a crescere a ritmi molto intensi anche se le autorità introducono restrizioni per disincentivare il consumo di alcolici. Il vino è considerato una bevanda raffinata e di moda e segno di distinzione, molto utilizzata anche come regalo di lusso soprattutto in occasione delle festività principali ma la conoscenza reale del prodotto da parte dei consumatori è scarsissima.
Di questa forte crescita del mercato del vino hanno approfittato per molti anni soprattutto la Francia, per ragioni storiche e per le forti campagne di promozione fatte nel paese e, per ragioni di vicinanza geografica, l’Australia, ma negli ultimi anni una posizione di leadership l’hanno conquistata gli ex nemici di un tempo: gli Stati Uniti.
Per ciò che riguarda le importazioni, secondo le statistiche ufficiali, al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti da Francia, Cile, Australia, Italia. Va tenuto presente che comunque le statistiche disponibili sono alquanto distorte dalla presenza, con quote di mercato significative di paesi come Singapore, Malesia, Hong Kong, che sono semplici intermediari commerciali, quindi acquistano dai paesi produttori e riesportano verso il mercato vietnamita sfruttando i loro canali commerciali già consolidati. Per cui le statistiche ufficiali vanno prese “con le molle”.
La maggior parte degli importatori hanno la loro sede a Ho Chi Minh City, l’antica Saigon, capitale economica e commerciale del paese, una megalopoli ormai di 12 milioni di abitanti e, tra l’altro, l’area del paese dove si trovano la gran parte dei residenti stranieri. Crescenti sono anche i flussi turistici che hanno raggiunto ormai quasi i 15 milioni di presenze annue.
I consumatori preferiscono i vini rossi (il 70% del mercato) a quelli bianchi, solo il 20%, gli spumanti sono al 10%, quasi nullo il consumo di rosati.
I vietnamiti inoltre preferiscono i vini con una gradazione alcolica più elevata rispetto a quelli più leggeri.
Nelle scelte d’acquisto il consumatore è orientato più che da una conoscenza reale del prodotto (bassissima!) da altre variabili: l’immagine, la confezione, etichetta compresa, la rinomanza del paese produttore e in questo caso i francesi battono tutti o magari il prezzo e qui gli australiani per evidenti ragioni di vicinanza geografica sono avvantaggiati, come anche i cileni che hanno vini di discreta qualità a prezzi bassi.
Il principale canale di distribuzione commerciale del vino in Vietnam è il canale Horeca: ristoranti, hotel, bar e locali, soprattutto il segmento che assorbe più vino è quello degli hotel a 4-5 stelle, quelli più frequentati dai turisti stranieri.
La diffusione dei vini italiani è favorita e promossa dalla presenza di sempre più numerosi ristoranti di cucina nostrana soprattutto nelle aree turistiche del paese.
Il mercato del vino in Vietnam presenta comunque diverse difficoltà: innanzitutto è presidiato da un numero limitato di operatori per cui non è facile entrare, la concorrenza di coloro che tentano di affacciarsi su un mercato nuovo, in crescita e con brillanti prospettive di sviluppo, è molto agguerrita, l’imposizione fiscale sul vino è molto elevata e quindi fa aumentare parecchio il costo per i consumatori. Si può esportare vino nel paese solo passando attraverso un importatore consolidato anche perché esiste un sistema complicato di licenze. Si tenga presente che il Vietnam è ancora un paese diretto da un regime comunista e anche se sono state introdotte forme molto ampie di apertura verso l’economia di mercato, esiste una potentissima burocrazia statale e sistemi normativi che, a voler essere buoni, potremmo definire “barocchi”.
Sicuramente il mercato vietnamita, per quanto ancora molto limitato, potrà svilupparsi enormemente nel futuro. Tra l’altro nel paese la religione più diffusa è il buddismo, non esiste praticamente l’islam e quindi non vi sono restrizioni di tipo religioso alla diffusione delle bevande alcoliche.
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